Il RUP nel D.Lgs. 36/2023: Guida Completa

RUP Guida Nuovo Codice: Il Responsabile Unico nel D.Lgs. 36/2023

L’intento di questo articolo è realizzare un approfondimento pensato per fare chiarezza su una figura centrale nel mondo degli appalti pubblici: il Responsabile Unico di Progetto (RUP). Con l’entrata in vigore del nuovo Codice dei Contratti Pubblici, il Decreto Legislativo n. 36/2023, il ruolo del RUP è stato significativamente ridefinito. Questo articolo si propone di esplorare le novità, i compiti e le responsabilità di questa figura cruciale, in un linguaggio accessibile anche a chi non possiede competenze giuridiche specialistiche.

Il RUP non è più semplicemente un “responsabile del procedimento”, ma diventa il vero e proprio dominus dell’intero intervento pubblico, dalla sua ideazione fino alla sua completa realizzazione. Comprendere a fondo questa evoluzione è fondamentale per tutti gli operatori del settore e per i cittadini interessati alla trasparenza e all’efficienza della spesa pubblica.


🏛️ L’Unicità del RUP nel Nuovo Codice: Una Rivoluzione Terminologica e Sostanziale?

Una delle innovazioni più evidenti del D.Lgs. n. 36/2023 riguarda proprio la denominazione e la portata del RUP. Si passa da “Responsabile Unico del Procedimento” – figura introdotta dalla Legge n. 241/1990 e disciplinata nei precedenti codici appalti (D.Lgs. n. 50/2016) – a Responsabile Unico di Progetto. Questa non è una mera modifica lessicale.

Il comma 1 dell’articolo 15 del nuovo Codice stabilisce che il RUP è il responsabile dell’intero intervento pubblico. Ciò significa che la sua competenza si estende a tutte le fasi cruciali:

  • 📅 Programmazione
  • 📐 Progettazione
  • ✍️ Affidamento
  • 🛠️ Esecuzione

La Relazione illustrativa al Codice chiarisce che la precedente definizione era “forse viziata dal riferimento alla legge n. 241 del 1990, che non appare pienamente conferente”. La nuova formulazione mira a una maggiore coerenza con il principio cardine del nuovo Codice: il principio del risultato (sancito dall’articolo 1 del D.Lgs. 36/2023). Se l’obiettivo è realizzare l’intervento pubblico in modo efficace e tempestivo, la figura di un unico responsabile per l’intero progetto, sin dall’inizio, appare molto più funzionale. Infatti, il comma 5 dell’art. 15 specifica che “il RUP assicura il completamento dell’intervento pubblico nei termini previsti“.

La “rivoluzione” invero è più terminologica che sostanziale – dato che anche sotto il D.Lgs. 50/2016 nulla vietava che lo stesso RUP seguisse tutte le fasi – tuttavia le novità portano indubbiamente maggiore chiarezza e sistematizzazione. Il nuovo Codice generalizza l’unicità del RUP per l’intero intervento, sgomberando il campo da equivoci lessicali e rafforzando il principio di unicità del responsabile, adattandolo alle specificità degli appalti pubblici.


👤 Nomina e Requisiti del RUP: Cosa Cambia con il D.Lgs. 36/2023?

Questa RUP Guida Nuovo Codice non può prescindere dall’analisi delle modalità di nomina e dei requisiti richiesti per ricoprire questo incarico strategico.

📌 Chi Nomina e Come?

L’articolo 15, comma 2, del D.Lgs. 36/2023 stabilisce che il RUP è una persona fisica/funzionario. Le stazioni appaltanti e gli enti concedenti lo nominano tra i dipendenti (anche a tempo determinato), preferibilmente in servizio presso l’unità organizzativa titolare del potere di spesa. Questo si differenzia dalla disciplina previgente (art. 31 D.Lgs. 50/2016), che prevedeva la nomina da parte del responsabile dell’unità organizzativa e la scelta tra i dipendenti di ruolo addetti alla medesima unità.

Una norma di chiusura importante: in caso di mancata nomina del RUP nell’atto di avvio, l’incarico è svolto dal responsabile dell’unità organizzativa competente per l’intervento. L’ufficio di RUP è obbligatorio e non può essere rifiutato.

Requisiti Professionali e Incompatibilità: Riferimento all’Allegato I.2

La definizione dei requisiti soggettivi e delle competenze professionali del RUP è ora demandata all’Allegato I.2 del Codice. Questo allegato sostituisce le precedenti Linee Guida ANAC n. 3/2016 e dettaglia requisiti e compiti, contribuendo a snellire il corpo normativo principale.

Incompatibilità:

  • Non possono assumere le funzioni di RUP i soggetti condannati per i reati previsti nel Capo I del Titolo II del Libro secondo del codice penale (ai sensi dell’art. 35-bis del D.Lgs. n. 165/2001).
  • Per i conflitti di interesse, si applicano i principi giurisprudenziali sulla necessità di garantire l’imparzialità.
  • L’articolo 93, comma 3, del D.Lgs. 36/2023 chiarisce l’insussistenza di incompatibilità generale tra la funzione di RUP e il ruolo di componente della commissione di gara. Il Consiglio di Stato (sentenza n. 5308/2019) aveva già orientato in tal senso, a meno di dimostrazioni concrete di interferenza.

L’Allegato I.2 (art. 2, c. 3) stabilisce che il RUP deve avere competenze professionali adeguate. Per lavori e servizi di ingegneria/architettura, deve essere un tecnico. Se tale figura manca, le competenze sono attribuite al dirigente o responsabile del servizio. È interessante notare che, se viene individuato un RUP carente dei requisiti, la stazione appaltante può affidare attività di supporto a personale qualificato interno o esterno (art. 15, c. 4, D.Lgs. 36/2023), garantendo così il raggiungimento del risultato.

Gli articoli 4 e 5 dell’Allegato I.2 dettagliano ulteriormente i requisiti di professionalità per appalti di lavori e servizi di ingegneria/architettura e per contratti di servizi e forniture, includendo esperienza specifica (variabile da 1 a 5 anni a seconda dell’importo) e, in certi casi, titoli di studio specifici e formazione continua.


📊 Schema Riepilogativo: Il RUP nel D.Lgs. 36/2023

  • 🔑 Figura Chiave: Responsabile Unico di Progetto
  • 🎯 Obiettivo Primario: Principio del Risultato (Art. 1)
  • ⚖️ Normativa di Riferimento: D.Lgs. 36/2023 (spec. Art. 15), Allegato I.2
  • 🌍 Portata: Intero intervento pubblico
    • ➡️ Programmazione
    • ➡️ Progettazione
    • ➡️ Affidamento
    • ➡️ Esecuzione
  • 🤝 Supporto al RUP:
    • ➡️ Responsabili di Fase (facoltativi)
    • ➡️ Struttura di Supporto
    • ➡️ Incarichi di assistenza esterni
  • 📚 Requisiti e Compiti: Dettagliati nell’Allegato I.2

🛠️ Le Funzioni del RUP: Una Panoramica Completa secondo l’Allegato I.2

Come anticipato, il comma 5 dell’articolo 15 del D.Lgs. 36/2023 affida al RUP il compito di assicurare il completamento dell’intervento pubblico nei termini previsti e nel rispetto degli obiettivi. Le sue funzioni, pur essendo elencate in modo dettagliato nell’Allegato I.2, non sono tassative. Questa RUP Guida Nuovo Codice si sofferma sui compiti principali.

L’Allegato I.2 suddivide i compiti del RUP in:

  • Compiti generali e specifici, comuni a tutti i contratti e le fasi (Art. 6)
  • Compiti specifici per la fase di affidamento (Art. 7)
  • Compiti specifici per la fase di esecuzione (Art. 8)

🌍 Compiti Generali Comuni (Art. 6, Allegato I.2)

Il RUP, avvalendosi anche dei responsabili di fase, coordina il processo realizzativo. Tra i numerosi compiti, segnaliamo:

  • Formulare proposte per il programma triennale dei lavori pubblici e degli acquisti.
  • Accertare la disponibilità di aree e la regolarità urbanistica.
  • Proporre la conclusione di accordi di programma o l’indizione di conferenze di servizi.
  • Svolgere la verifica dei progetti per lavori sotto il milione di euro e sottoscrivere la validazione del progetto a base di gara.
  • Attestare le condizioni per non suddividere l’appalto in lotti.
  • Decidere sistemi di affidamento, tipologia di contratto e criterio di aggiudicazione.
  • Richiedere la nomina della commissione giudicatrice (se OEPV).
  • Provvedere all’acquisizione del CIG (Codice Identificativo Gara).
  • Essere responsabile degli adempimenti anticorruzione (Legge 190/2012).

📝 Compiti Specifici per la Fase di Affidamento (Art. 7, Allegato I.2)

In questa fase delicata, il RUP:

  • Effettua la verifica della documentazione amministrativa (o la coordina).
  • Verifica la congruità delle offerte (minor prezzo) e quelle anormalmente basse.
  • Dispone le esclusioni dalle gare (recependo orientamenti giurisprudenziali come CdS n. 5934/2017).
  • Svolge attività non valutative se il criterio è l’OEPV (Offerta Economicamente Più Vantaggiosa).
  • Può valutare direttamente le offerte economiche (minor prezzo).
  • Adotta il provvedimento finale della procedura, se competente.

🏗️ Compiti Specifici per la Fase di Esecuzione (Art. 8, Allegato I.2)

Durante l’esecuzione del contratto, il RUP:

  • Impartisce istruzioni al direttore dei lavori.
  • Autorizza la consegna dei lavori.
  • Vigila sul rispetto degli oneri di sicurezza.
  • Assume il ruolo di responsabile dei lavori ai fini della sicurezza (D.Lgs. 81/2008).
  • Autorizza modifiche contrattuali e approva nuovi prezzi (entro certi limiti).
  • Irroga le penali per ritardi.
  • Ordina sospensioni e riprese dei lavori.
  • Attiva la definizione con accordo bonario delle controversie.
  • Propone la risoluzione del contratto.
  • Rilascia certificati di pagamento e di esecuzione lavori.
  • Può svolgere le funzioni di direttore dell’esecuzione del contratto (salvo casi specifici).

Per tutte le fasi, permane il principio di competenza residuale del RUP per tutti i compiti non specificatamente attribuiti ad altri organi.


👥 Responsabili di Fase e Supporto al RUP: Novità e Strumenti

Un’effettiva novità del D.Lgs. 36/2023, come evidenziato anche in questa RUP Guida Nuovo Codice, è la previsione esplicita (art. 15, comma 4) della possibilità (non un obbligo) per le stazioni appaltanti di nominare, su richiesta del RUP, responsabili di procedimento per le singole fasi (programmazione, progettazione, esecuzione, e un responsabile per la fase di affidamento).

Questa previsione, che mira a non appesantire le procedure ma a fornire un’opportunità, è stata oggetto di dibattito. L’ANAC aveva espresso perplessità, temendo una duplicazione di responsabilità. Tuttavia, il Codice chiarisce che restano ferme le funzioni di supervisione, indirizzo e coordinamento del RUP, che rimane il dominus. La Corte Costituzionale (sentenza n. 166/2019), pronunciandosi su una legge regionale sarda, aveva già ritenuto compatibile la responsabilità per fase con l’unicità del responsabile di progetto.

Inoltre, il comma 6 dell’art. 15 conferma la possibilità di istituire una struttura di supporto al RUP e di destinare risorse finanziarie (fino all’1% dell’importo a base di gara) per affidamenti diretti di incarichi di assistenza al medesimo. La giurisprudenza (es. TAR Lombardia, n. 343/2024) ha confermato la legittimità di tali Unità di supporto.


📜 Superamento delle Linee Guida ANAC e Prospettive Future

Con l’avvento del nuovo Codice, l’Allegato I.2 ha di fatto superato e sostituito le Linee Guida ANAC n. 3/2016, che prima dettagliavano molti aspetti relativi al RUP. Questa scelta contribuisce a una maggiore chiarezza e organicità della normativa.

È importante sottolineare che l’applicabilità dell’Allegato I.2 è prevista fino all’entrata in vigore di un corrispondente regolamento adottato con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti (come previsto dall’art. 15, comma 7, D.Lgs. 36/2023 e dall’art. 17, c. 3, della Legge n. 400/1988). Questo futuro regolamento sostituirà integralmente l’attuale allegato.


💡 Conclusioni: Il RUP al Centro del Nuovo Sistema degli Appalti

La figura del Responsabile Unico di Progetto, così come delineata dal D.Lgs. 36/2023, emerge come un pilastro fondamentale del nuovo sistema degli appalti pubblici. La riforma mira a rafforzarne il ruolo, l’unicità e le responsabilità, con l’obiettivo primario di garantire il completamento efficace e tempestivo degli interventi pubblici, in linea con il principio del risultato.

Queste quindi sono le principali novità relative alla nomina, ai requisiti e alle funzioni del RUP, la cui nuova disciplina, pur con elementi di continuità, introduce una maggiore chiarezza sistematica e strumenti operativi più definiti, come la possibilità di nominare responsabili di fase e di avvalersi di strutture di supporto dedicate.


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